I molti visitatori della centoventesima edizione di Fieracavalli a Verona hanno potuto ammirare anche una vetrina della biodiversità equina nazionale nel Padiglione 10 – Nell’ultimo fine settimana di ottobre si è tenuta a Verona la centoventesima edizione della “Fieracavalli”, manifestazione equestre di grandetradizione che ha richiamato nel capoluogo scaligero un consistente afflusso di visitatori ed appassionati del mondo equino.
Nel Padiglione 10 la consueta presenza di A.I.A.- Italialleva che ha organizzato la vetrina – nel Salone delle razze italiane – della biodiversità equina nazionale, con approfondimenti sia tecnici che spettacolari nel “Carosello Italiano” condotto e con la Regia di Nico Belloni. Una delle principali testate on-line del mondo equino, “Cavallo2000 “, agenzia indipendente di Rodolfo Galdi e Marialucia Galli, ha riportato un pezzo dal titolo: “Fieracavalli: grande successo per il Carosello Italiano! “.
Nell’articolo, tra l’altro, si ricordano le razze equine presenti quest’anno a Verona (in tutto 250 capi fra cavalli ed asini), sia quelle appartenenti ai rispettivi Libri Genealogici (Caitpr, Maremmano, Bardigiano, Murgese, Norico e Haflinger Italia), sia quelle di Registro Anagrafico (Tolfetano, Sanfratellano, Pony di Esperia, Cavallo del Ventasso, Pentro, Salernitano, Persano, Romano, Merens, Asino Sardo, Asino dell’Asinara, Asino di Martina Franca).
Il ring principale del Padiglione 10 del Salone delle razze italiane ha ospitato, come consuetudine, anche alcune dimostrazioni del lavoro di pattuglia in campagna e nelle riserve naturali effettuato con cavalli allevati in biodiversità dal Comando Carabinieri Forestali (Biodiversità e Parchi), che utilizza razze quali il Monterufolino, l’Haflinger, il Maremmano, il Salernitano, il Persano ed il Murgese.
L’Associazione Italiana Allevatori continuerà a seguire il settore equino per il valore incontestabile che esso riveste in termini di indotto economico e sociale, nonché di rappresentazione di quel costante lavoro di difesa e tutela del territorio e della biodiversità posto in opera dagli allevatori. Attività che sono tra i cardini del presidio e valorizzazione dei territori e dell’ambiente che, come purtroppo si continua a constatare, nel nostro Paese presentano criticità e fragilità causate anche dall’abbandono e dalla desertificazione
Fonte: Camillo Mammarella Uff. Stampa AIA
Photocredit: @annalisaparisi
Lascia un commento